Si pubblica l’articolo “Il PNRR e la nuova contabilità” di Laura D’Ambrosio, Magistrato della Corte dei conti, consigliere.

Tra le riforme della PA previste dal Piano e passate sotto silenzio c’è una previsione abbastanza fatidica: l’introduzione per la PA della contabilità accrual (cioè della contabilità economico patrimoniale) con data di riferimento il 2026 anno in cui il 90% delle PA saranno passate al sistema economico patrimoniale (si afferma che ciò sia in attuazione della direttiva 85/2011 quadri di bilancio che però in Italia è già attuata per lo meno dal 2012). La riforma prevede di “Dotare le Pubbliche amministrazioni di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale accrual”; è una riforma “abilitante” per gli obiettivi del PNRR, cioè volta a garantire la piena attuazione del piano. Nel decreto 152/2021 è richiamata nell’ambito delle procedure di spesa (art. 9 comma 14). Lo standard board è al lavoro per la definizione dei principi contabili in cui verrà coinvolto anche Arconet (come soggetto esponenziale degli enti locali). Il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha realizzato, in accordo con la Commissione Europea, tre diversi progetti finalizzati ad analizzare l’accounting maturity del nostro Paese e ad individuare le iniziative più idonee per l’adozione di un sistema unico di contabilità accrual nelle amministrazioni pubbliche italiane.