Le osservazioni Anac sul disegno di legge Concorrenza: municipalizzate, serve più libero mercato e meno in-house. Come Autorità della concorrenza nei contratti pubblici, settore che prima dell’emergenza sanitaria pesava per il 14% del pil e che oggi si è esteso, Anac interviene sul ddl concorrenza, ora in discussione al Senato. “Per favorire maggiore concorrenza anche nei servizi pubblici che vengono gestiti dalle municipalizzate – dichiara il presidente Giuseppe Busia – occorre indicare con chiarezza nel ddl Concorrenza che, prima di ricorrere ad assegnazioni di appalti e concessioni in-house, le stazioni appaltanti devono fornire e rendere pubbliche con precise motivazioni di convenienza economica e sociale le ragioni che portano a scegliere l’in-house, invece della gara”. La richiesta è motivata dai dati sul ricorso agli affidamenti a società controllate dalle amministrazioni. Il ricorso all’in-house porta gli enti locali ad assegnare in affidamento diretto fino al 93% degli affidamenti, lasciando alle gare per i servizi una quota irrisoria pari a soltanto il 5% del totale.